L’analisi bioimpedenzometrica (BIA) è, insieme alla plicometria (misura degli spessori delle pliche di grasso in alcuni punti del corpo), la metodica oggi più diffusa per studiare la composizione corporea. L’indagine utilizza uno strumento, il bioimpedenziometro, che inietta nel soggetto una debole corrente attraverso una coppia elettrodi iniettori (elettrodi di colore rosso). La corrente attraversa il corpo del soggetto ed è ricevuta, dopo pochi millesimi di secondo, da due elettrodi ricevitori (elettrodi di colore nero) (figura 1).
Poiché il grasso è un cattivo conduttore elettrico, mentre il muscolo ed i liquidi corporei sono buoni conduttori, maggiore è il tempo che intercorre fra l’emissione del segnale elettrico ed il ricevimento dello stesso da parte dei due elettrodi ricevitori, maggiore sarà la quantità di grasso che la corrente ha dovuto attraversare.
Figura 1. Posizione del paziente e posizionamento degli elettrodi durante l'esame bioimpedenzometrico.
L’analisi dei tempi intercorsi fra iniezione e ricezione del segnale fornisce una serie di dati rilevanti dal punto di vista della composizione corporea: percentuale di grasso corporeo, quantità di acqua intracellulare ed extracellulare, etc. Questi dati, coniugati con quelli inseriti dall'operatore e relativi all'età, al sesso, all'altezza ed al peso del soggetto, sono in grado di fornire anche il valore del
metabolismo basale.
I primi studi con apparecchiature di piccole dimensioni risalgono alla fine degli anni ’70 ed oggi sono disponibili dispositivi di dimensioni e costi relativamente contenuti. Sono anche commercializzate bilance impedenziometriche che, opportunamente programmate inserendo i dati del soggetto, sono in grado di leggere il peso, calcolare il BMI, definire il
peso ideale e fornire i parametri di massa grassa, massa magra, acqua totale, metabolismo basale e
fabbisogno calorico giornaliero.
Come si esegue l’esame bioimpedenzometrico?
L’esame impedenzometrico richiede pochi minuti, non è invasivo ed è totalmente indolore. Può essere eseguito a partire dai 6 anni di età fino ad arrivare ai 75 anni ed oltre, con risultati attendibili. E’ opportuno eseguire l’esame al mattino, a digiuno, senza aver assunto sostanze eccitanti (caffè, thè etc) per non influenzare i parametri relativi al metabolismo basale. La stanza dove si esegue l’esame deve avere una temperatura di circa 24 °C affinche il soggetto non senta freddo ma non sudi per la temperatura eccessiva. Il soggetto è posizionato su lettino e gli elettrodi sono applicati sul dorso della mano e del piede dello stesso lato del corpo. L’esame non può essere eseguito nei portatori di dispositivi di stimolazione elettrica (pacemaker, etc). Al termine del test, i risultati possono essere stampati (figura 2).
Figura 2. Risultati del test di bioimpedenzometria utilizzando uno strumento professionale.
Quando è utile eseguire l’esame BIA?
L’esame BIA è utile in numerose condizioni, sia in soggetti sani che malati. Se ne possono, per esempio, avvantaggiare gli atleti di elite (ciclisti, maratoneti, body builder) per monitorare la loro massa grassa e non superare il limite ottimale per le singole specialità, al fine di mantenere o migliorare la performance atletica. L’indagine è di una certa utilità anche in alcune condizioni patologiche, per esempio nei pazienti in dialisi, nei pazienti con gravi ustioni o in quelli affetti da AIDS, per il monitoraggio dell’idratazione o della massa magra.
A chi rivolgersi?
Nutrizionista