PSA e cancro della prostata
Negli anni successivi si comprese che i valori di PSA nel sangue aumentavano quando la prostata era infiammata (prostatite), oppure quando la prostata era ingrossata (ipertrofia prostatica benigna -IPB-). I valori possono diventare molto alti soprattutto in presenza di cancro della prostata.
Sulla base di queste conoscenze, dalla metà degli anni '80 il dosaggio del PSA è sempre più spesso utilizzato per individuare precocemente il cancro della prostata. Negli anni successivi si scoprì anche che il PSA presente nel sangue è costituito da due componenti: una componente maggioritaria (oltre il 90%) legata ad altre proteine e perciò detta PSA legato, ed una quota minoritaria (meno del 10%) circolante liberamente nel sangue e definito PSA libero (o free).
Il dosaggio del PSA si esegue con un prelievo di sangue venoso. Il soggetto deve astenersi nelle 48 ore precedenti sia dall'attività sessuale sia da attività fisica intensa perchè entrambe tendono a farne aumentare i valori.
PSA totale: valori normali
Si può utilizzare il PSA per distinguere con sicurezza assoluta il tumore prostatico dalle altre due malattie? La risposta è no! Il PSA non è un marcatore di cancro della prostata sicuro al 100% ma, se usato in combinazioni varie, fa aumentare di molto la probabilità di scoprire il tumore prostatico. La soglia oltre la quale ci si deve allarmare è oggi fissata per valori di PSA totale superiori a 4 ng/mL (tabella 1).
Tabella 1. Valori di PSA e rischio di cancro prostatico.
Valore di PSA totale (ng x mL) | Classificazione del rischio |
0.1-3.9 | Basso |
4.0-10 | Aumentato |
Maggiore 10 | Molto Aumentato |
PSA velocity
Per aumentare la capacità del PSA di predire precocemente un tumore si usano vari sistemi. Uno di questi è fare il rapporto fra valore di PSA libero e valore del PSA totale. L'altro sistema è seguire nel corso degli anni l'incremento del PSA, una procedura nota come PSA velocity. Un PSA che aumenta rapidamente nel tempo fa lievitare molto la probabilità che ci si trovi di fronte ad un tumore e non ad una malattia benigna. Un incremento annuo del PSA maggiore del 20% o anche maggiore di 0.75 ng/mL è da considerarsi molto sospetto. Se il PSA di un soggetto sale da 3.8 a 5.7 nell'arco di 1 anno (+50%) il rischio che si tratti di un carcinoma è assai maggiore rispetto se lo stesso incremento si osserva nell'arco di 5 anni.
Rapporto fra PSA-l/PSA-t
Rapporto PSA-l/PSA-t | Età del Soggetto | ||
50-59 anni | 60-69 anni | Maggiore 70 anni | |
Minore o uguale 0.10 | 49,2% | 57,5% | 64,5% |
Fra 0,11 e 0,18 | 26,9% | 33,9% | 40,8% |
Fra 0,19 e 0,25 | 18,3% | 23,9% | 29,7% |
Maggiore di 0,25 | 9,1% | 12,2% | 15,8% |
In conclusione, Il PSA è un marker di tumore prostatico molto importante ma non esclusivo. Pertanto va utilizzato in un quadro generale, insieme alla palpazione rettale della prostata, all'ecografia trans-rettale ed al giudizio complessivo dell'urologo.
A chi rivolgersi?
Urologo
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