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Pubblicato da Staff N&S

Tribulus terrestris è una pianta spinosa originaria dell'India, nota anche come Tribulo a causa della forma delle sue spine a tre punte. E'diffusa come infestante in molte regioni dell'Europa orientale, del Nord-America e dell'Australia. Nella medicina tradizionale indiana e cinese l'estratto di Tribulus è utilizzato per aumentare il desiderio sessuale (libido), per migliorare l'impotenza sessuale e per aumentare la fertilità (produzione di spermatozoi). La pianta ha però suscitato l'interesse dei produttori di integratori solo negli anni '90, quando atleti olimpionici dell'Europa orientale riferirono di benefici sulla massa e la potenza muscolare dopo assunzione di Tribulus terrestris. Le parti utilizzate ai fini erboristici sono i frutti ed i semi, più raramente le foglie.

Cosa contengono i frutti e i semi di Tribulus?

Numerosi integratori contenenti Tribulus sono pubblicizzati come Viagra vegetale. In altri casi l'enfasi è posta sulle presunte proprietà muscolarizzanti della pianta. Come per molte altre piante, le sostanze potenzialmente attive presenti nelle bacche e nei semi sono decine, ed è quindi difficile individuarne gli effetti complessivi. I frutti sono certamente ricchi di una miriade di flavonoidi ed alcaloidi, ma le presunte proprietà afrodisiache e muscolarizzanti sembrano riconducibili ad una o poche molecole. Quella su cui si è concentrata l'attenzione dei ricercatori è la protodioscina, una sostanza che stimolerebbe la produzione di ormoni sessuali maschili o si comporterebbe come tale, legando gli stessi recettori.

Effetti dell'estratto di Tribulus

La protodioscina costituisce il 40-50% dell'estratto secco del frutto e dei semi della pianta ed è quindi, anche dal punto di vista quantitativo, la sostanza di maggior interesse. Secondo alcuni, la protodioscina stimolerebbe la produzione di ormoni sessuali maschili (testosterone, di-idrotestosterone e di-idroepiandrosterone (DHEA). Secondo altri, questa sostanza non stimolerebbe la produzione di androgeni ma si comporterebbe essa stessa come un androgeno, legando gli stessi recettori degli ormoni sessuali maschili (azione androgeno-mimetica). In entrambi i casi, sarebbero plausiobili sia gli effetti sulla libido sia sulla prestazione atletica. Purtroppo i dati nell'uomo sono meno chiari e convincenti.

Triobulus e potenza sessuale

Negli animali di laboratorio l'assunzione di estratti di Tribulus aumenta la frequenza degli accoppiamenti e fa aumentare la disponibilità di monossido d'azoto (NO), sostanza necessaria per l'erezione. Tuttavia, in un recente studio condotto in Spagna in pazienti con disfunzione erettile, la somministrazione per un mese di 800 mg di un estratto di Tribulus non ha aumentato le concentrazioni di testosterone totale ne ha migliorato l'impotenza. In un precedente studio del 2005 condotto in Bulgaria su soggetti sani e giovani (20-36 anni), la somministrazione di un estratto di Tribulus ha lasciato pressoché invariati i livelli di testosterone e androstenedione.

Tribulus e performance atletica

Per quanto concerne i dati sulla performance atletica, uno studio pubblicato nel 2000 e condotto presso lo Human Performance Laboratory dell'università del Nebraska, ha fornito risultati deludenti: la somministrazione di Tribulus a 15 atleti per 8 settimane non ha infatti migliorato ne i parametri fisici (peso, massa magra, massa grassa, etc) ne la resistenza alla fatica rispetto al gruppo di controllo. Un recente articolo (anno 2014) pubblicato sul Journal of Human Kinetics, non raccomanda l'uso del Tribulus per migliorare le performance atletiche, sia perché inefficace sia per il rischio di risultare positivi ai test antidoping se l'integratore è contaminato da "steroidi occulti". L'Australian Institute of Sport ha classificato il Tribulus terrestris fra le sostanze del gruppo D (non ammesse), insieme all'efedrina ed alla radice di Maca (http://www.ausport.gov.au/ais/nutrition/supplements/groupd).

Rischi ed effetti collaterali di Tribulus terrestris

In letteratura sono stati riportati rari casi di tossicità conseguenti l'uso del Tribulus, che vanno da alterazioni del profilo ormonale a danno renale acuto dopo ingestione di un estratto acquoso usato per prevenire la formazione di calcoli renali. Non sono note le interazioni con farmaci o con altre sostanze di provenienza vegetale. Gli effetti in gravidanza e durante l'allattamento non sono noti ed il prodotto non andrebbe usato.

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