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Pubblicato da Staff N&S
La pillola anticoncezionale nasce dagli studi del biologo americano Gregory G. Pincus, da cui anche il nome di "pillola Pincus", che studiò gli effetti della somministrazione di due ormoni, normalmente prodotti dall'ovaio, in donne di Porto Rico ed Haiti. Egli scoprì che a dosaggi appropriati la combinazione di un estrogeno (derivato dell'estradiolo) e di un progestinico (derivato del progesterone) era in grado di sopprimere l'ovulazione in donne fertili. Gli studi furono pubblicati fra il 1930 ed il 1950 e nel Maggio del 1960 la Food and Drug Administration, il ministero della sanità americano, approvò la commercializzazione della prima pillola contraccettiva al mondo, anche se, prevedendo un possibile rifiuto da parte delle autorità sanitarie americane per motivi etici e religiosi, il brevetto era stato volutamente depositato con un obiettivo diverso (curare alcuni disturbi del ciclo mestruale).

 

Le pillole attualmente commercializzate sono quindi il frutto di una evoluzione durata oltre 50 anni. Considerata la loro diffusione, i contraccettivi ormonali, siano essi in pillola, in cerotto o in dispositivi impiantabili (spirale etc.), sono tra i farmaci più studiati in assoluto. Le donne che li assumono hanno quindi la sicurezza di utilizzare farmaci di cui sono stati accuratamente analizzati i rischi ed i benefici, sia nel breve che nel lungo periodo. La pillola contraccettiva, sia essa di tipo estro-progestinico sia essa basata sul solo progestinico (minipillola), è oggi il sistema di prevenzione delle nascite più usato al mondo ed ogni mese centinaia di milioni di donne in tutto il mondo utilizzano una delle varie pillole contraccettive.

Come funziona

La pillola estroprogestinica agisce principalmente inibendo l'ovulazione attraverso il blocco della sintesi di due ormoni, l'ormone follicolo stimolante (Follicle Stimulating Hormon -FSH-) e l'ormone luteinizzante (Lutheinizing Hormon -LH-) segreti dall'ipofisi, una piccola ghiandola che si trova alla base del cervello. In aggiunta a questo meccanismo, di per sufficiente ad inibire l'ovulazione, la pillola esercita altri due effetti:
  1. modifica la consistenza del muco prodotto all'interno del canale cervicale rendendolo impenetrabile agli spermatozoi;
  2. modifica la mucosa dell'utero rendendola inadatta all'annidamento dell'ovocita.
Grazie a questi meccanismi, la pillola estroprogestinica, oltre a garantire un'efficacia anticoncezionale molto elevata, svolge anche numerosi effetti benefici non contraccettivi. La sintesi di nuove molecole meglio tollerate e la progressiva riduzione dei dosaggi ormonali ha contribuito alla drastica diminuzione degli effetti collaterali, sia in termini di incidenza che di gravità.

Tipi di pillola

La pillola contraccettiva contiene due ormoni di sintesi, un estrogeno (quasi sempre etinilestradiolo) e un progestinico (levonorgestrel, gestodene, drospirenone etc). Le formulazioni oggi in commercio dipendono prevalentemente dal tipo di progestinico usato e da come questo è combinato con l'estrogeno. Sulla base di queste combinazioni, esistono tre tipi di pillole:
  1. monofasica;
  2. bifasica;
  3. trifasica.

 

Monofasica

Nella monofasica, il dosaggio dei due ormoni è lo stesso in ciascuna pillola presente nella confezione; quindi, la pillola che si assume il primo giorno ha la stessa composizione dell'ultima. In questo caso le pillole sono tutte dello stesso colore e la numerazione sul blister, il supporto plastificato entro cui sono confezionate, serve solo per ricordare alla donna il giorno del ciclo. In una pillola monofasica a basso dosaggio vi sono 0.020 mg di etinilestradiolo (estrogeno) e 3 mg di drospirenone (progestinico).

Bifasica
Nella bifasica, le compresse contengono differenti concentrazioni di estrogeno e progestinico e sono quindi di due colori diversi. Nelle pillole bifasiche ciascuna compressa di colore blu (da assumere per i primi sette giorni del ciclo) contiene 0,025 mg di desogestrel e 0,040 mg di etinilestradiolo, mentre ciascuna compressa di colore bianco (da assumere per i successivi 15 giorni del ciclo) contiene 0,125 mg di desogestrel e 0,030 mg di etinilestradiolo (figura 1).
 
Figura 1. Blister di una compressa bifasica. Le compresse di colore blu vanno assunte per i primi sette giorni e quelle bianche per i successivi 15 giorni; al termine dei 22 giorni si sospende per 6 giorni e si riprende con una nuova confezione.

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In questo caso, come per altre bifasiche, l'assunzione dura 22 giorni, mentre la sospensione dura solo 6 giorni. Durante i 6 giorni di sospensione compare il sanguinamento simil-mestruale (o da sospensione). Al termine del periodo di sospensione si inizia un nuovo ciclo, anche se vi è ancora sanguinamento residuo.

Trifasica

Nella trifasica, gli ormoni gli ormoni sono combinati in 3 dosaggi differenti e le compresse sono quindi di tre differenti colori. Lo scopo di queste combinazioni è quello di mimare la produzione degli estrogeni e del progesterone così come avviene nel ciclo ormonale fisiologico. Le compresse sono così ripartite (figura 2).
 
Figura 2. Pillola trifasica: si notano i tre differenti colori corrispondenti alla differente combinazione ormonale associata ai tre diversi periodi del ciclo.
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Le 6 compresse di colore beige contengono ciascuna 0,050 mg di gestodene e 0,030 mg etinilestradiolo; le 5 compresse di colore marrone scuro contengono ciascuna 0,070 mg di gestodene e 0,040 mg etinilestradiolo; le 10 compresse di colore bianco contengono ciascuna 0,100 mg di gestodene e 0,030 mg di etinilestradiolo.

Esami medici prima di assumere la pillola

La donna che decida di assumere un contraccettivo estro progestinico, in pillola, in cerotto o come dispositivo (anello vaginale, spirale etc.) deve parlarne con il proprio ginecologo che prescriverà una serie di accertamenti iniziali, cui seguiranno controlli periodici. Gli esami (normale prelievo di sangue) possono essere eseguiti in qualunque momento del ciclo (tabella 1).

 

Tabella 1. Esami di laboratorio prima di assumere preparati estroprogestinici.
Coagulazione Metabolismo Ormoni Altro
Proteina C-reattiva  Glicemia  Prolattina  Emocromo con Formula
 Fibrinogeno  Colesterolo Totale TSH   Quadro Proteico
 Antitrombina 3 (AT-3)  Colesterolo HDL Estradiolo (E2)   Bilirubina totale e frazionata
 Omocisteina  Trigliceridemia  Beta HCG  Gamma GT
 Tempo di protombina (PT)  Azotemia    Fosfatasi alcalina
 Tempo di tromboplastina parziale (PTT)      Ferritina
 Piastrine      
A queste indagini di laboratorio si aggiunge la visita ginecologica e, se il ginecologo la ritiene opportuna, un'ecografia pelvica.

Come si assume

Quale che sia il tipo di associazione indicata dal ginecologo, la somministrazione dura sempre 21 o 22 giorni . L'assunzione inizia il primo giorno del flusso mestruale e prosegue con regolarità, sempre alla stessa ora, per i successivi 21-22 giorni. Terminata la confezione (21 o 22 giorni di assunzione), segue una pausa di 6-7 giorni, durante la quale compare un flusso simil-mestruale, in genere dopo 2-3 giorni dall'assunzione dell'ultima pillola. A questo punto si ricomincia una nuova confezione, partendo sempre dallo stesso giorno, anche se la mestruazione non è ancora terminata. Se la prima pillola è stata assunta di lunedì, la prima del ciclo successivo dovrà essere assunta il lunedì di 4 settimane dopo. In questo modo si impone al ciclo il ritmo perfetto di 28 giorni.

 

In caso di dimenticanza è necessario verificare quanto tempo è trascorso rispetto al momento in cui sarebbe dovuta avvenire l'assunzione: se la dimenticanza è inferiore alle 12 ore la protezione contraccettiva è mantenuta. Bisogna quindi assumere immediatamente la pillola dimenticata e continuare normalmente l'assunzione fino alla fine della confezione. Se sono passate più di 12 ore, la copertura contraccettiva può essersi ridotta e va quindi adottato un altro metodo contraccettivo fino alla fine del ciclo. Un altro fattore di rischio è costituito dal vomito o dalla contemporanea assunzione di altri farmaci. Se nelle 4 ore successive all'assunzione della pillola contraccettiva si ha vomito o diarrea è necessario prenderne un'altra e ciò può creare problemi di sfasamento con le formulazioni bifasiche e trifasiche. Alcuni farmaci assunti contemporaneamente alla pillola ne riducono l'effetto contraccettivo: alcuni antibiotici, numerosi farmaci antiepilettici ed alcuni antidolorifici.

 

Alcuni medici consigliano ancora oggi di smettere periodicamente l'assunzione della pillola (ogni 24-36 mesi) per verificare la ripresa dell'ovulazione. Ciò non è giustificato dai dati scientifici disponibili. Inoltre, soprattutto per le donne più giovani, è buona norma accertarsi che l'ovulazione si verifichi regolarmente prima di iniziare ad assumere la pillola. Quando si interrompe l'uso della pillola, la prima ovulazione avviene nell'arco di 1-3 cicli, in rari casi l'attesa può essere maggiore (3-5 mesi).

Chi non deve assumere la pillola

La pillola è controindicata se: 1) la donna o i familiari stretti (genitori, sorelle) presentano una storia di trombosi venosa; 2) se l'età è superiore ai 40 anni o superiore ai 35 e la paziente è forte fumatrice (più di 15 sigarette al giorno); 3) se presenti malattie croniche del fegato (epatite, cirrosi); 4) se vi sono tumori in corso o già trattati in passato, in particolare del seno e dell'utero. Viceversa, la presenza di fattori di rischio cardiovascolare, come una pressione del sangue troppo alta (ipertensione arteriosa), un aumento del colesterolo (ipercolesterolemia), dei trigliceridi (ipertrigliceridemia) o il diabete di tipo 2, non controindicano in modo assoluto la pillola, ma tutti vanno opportunamente trattati e ricondotti nei valori di normalità.

Effetti benefici su altre patologie

In alcune patologie la pillola contraccettiva è utilizzata con scopi curativi indipendenti dalla contraccezione. Questi effetti sono in parte diretti ed in parte indiretti (tabella 2). I disturbi che si avvantaggiano dell'assunzione della pillola sono le irregolarità mestruali, la sindrome premestruale (non sempre), la menorragia, l'acne e, in parte l'ipertricosi (eccesso di peluria). Nelle donne con sindrome dell'ovaio policistico di grado lieve-moderato la pillola costituisce il primo tentativo, cui si possono associare altri farmaci e la dieta.

 

Tabella 2. Benefici della contraccezione ormonale.
Diretti Indiretti
Acne Sanguinamenti uterini anomali
Cisti ovarica funzionale Prevenzione dell'osteoporosi
Dismenorrea Prevenzione malattia pelvica infiammatoria
Dolore pelvico all'ovulazione  
Dolore pelvico da endometriosi  

Prevenzione cancro

 -endometrio

 - ovaio

 - colon

 
Prevenzione displasia cistica della mammella  
Molte donne con acne resistente ai trattamenti cosmetici possono beneficiare dell'assunzione della pillola contraccettiva. La pelle diventa meno untuosa e più liscia, e se la peluria è modesta, si ha anche una riduzione di questa sgradevole affezione cutanea.

 

Con una pillola di vecchia generazione contenente un antiandrogeno, il ciproterone acetato, si osservava un potente effetto sia sul sebo che sulla peluria, ma questa formulazione è oggi poco usata per l'aumentato rischio di complicanze vascolari. Tuttavia, nei casi particolarmente gravi di irsutismo, rimane un'opzione ancora oggi apprezzata da molti ginecologi e dermatologi.

 

Approfondimenti

Leggi cosa dice il Ministero della Salute sulla pillola contraccettiva

 

A chi rivolgersi?

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La lettura dell'articolo non sostituisce il parere del medico

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