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Pubblicato da Staff N&S
Il metodo della temperatura basale, detto anche BBT (Basal Body Temperature), si basa sul principio che la temperatura interna del corpo umano è stabile in ogni soggetto. Essa può variare da un minimo di 35.5 °C (durante il sonno) ad un massimo di 37,5 °C (durante uno sforzo fisico intenso). Normalmente, a parità di altre condizioni, la temperatura ascellare è di circa 0.5 °C più alta di quella rettale o vaginale e risente maggiormente delle variazioni ambientali (temperatura esterna, sudorazione etc). Per tale motivo, la temperatura ascellare non è attendibile sela misurazione deve essere accurata.

 

La temperatura rettale e quella vaginale si avvicinano maggiormente a quella del sangue e degli organi interni (37°C). Esse sono inoltre meno influenzate dai fattori esterni. Se si misura la temperatura rettale con un termometro di precisione, si rilevano variazioni di 2-3 decimi di grado a distanza di pochi minuti: è sufficiente che il soggetto abbia compiuto una modesta attività fisica, per esempio salire pochi gradini da una zona all'altra della casa o abbia assunto una robusta dose di caffè.

 

Figura 1. Variazioni della temperatura basale: in corrispondenza dell'ovulazione si osserva il rapido rialzo della temperatura che si mantiene moderatamente più elevata fino alla successiva mestruazione.
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Nella donna la temperatura basale è influenzata anche da una circostanza particolare: l'ovulazione! Il giorno dell'ovulazione, sotto la spinta del progesterone, la temperatura aumenta di circa 0.3-0.4 gradi rispetto ai giorni precedenti e si mantiene pressoché costante fino alla successiva mestruazione (figura 1).

Come si usa il metodo della temperatura basale?

Con il metodo della temperatura basale, il periodo fertile è individuato osservando la curva della temperatura, misurata tutti i giorni a partire dal primo giorno della mestruazione. E' opportuno che per i primi due cicli (fase di apprendimento), la donna utilizzi un diverso metodo contraccettivo. La fase di apprendimento serve sia per identificare con una certa cura la propria temperatura basale, quella cioè misurata durante i primi 7-10 giorni del ciclo (prima dell'ovulazione), sia per osservare come essa varia durante il ciclo, in particolare dopo l'ovulazione. Ogni donna ha una propria temperatura basale, che può essere diversa da quella di altre donne, ma in tutte si verifica un rialzo di 0.3-0.5 gradi subito dopo l'ovulazione.

 

È necessario misurare la temperatura ogni mattina, al risveglio, sempre alla stessa ora e prima di compiere qualsiasi attività. La lettura va annotata su un apposito foglio fornito con il kit. In altri casi il dispositivo dispone di una memoria interna. La misurazione può essere orale, rettale o vaginale (preferibili le ultime due), purché sia sempre la stessa. Quando la temperatura si è stabilizzata sul livello più alto da almeno tre giorni, è molto probabile che l'ovulazione sia avvenuta. Se si considera che la vita dell'ovocita nel tratto genitale femminile è di circa 24 ore, il rischio di gravidanza se si hanno rapporti dopo almeno tre giorni dal rialzo termico è molto basso. Questo metodo ha due punti critici:

  1. il termometro deve essere sufficientemente sensibile da rilevare con accuratezza variazioni molto piccole (decimo di grado);
  2. il giorno dell'ovulazione è individuato "a posteriori", quando cioè la temperatura sale, ma non può essere individuata a priori.
Per quanto riguarda la precisione delle misurazioni, esistono termometri digitali con termosensori di elevata qualità, capaci di misurare variazioni di pochi centesimo di grado (figura 2). Questi dispositivi sono commercializzati in kit contenenti i foglietti mensili di annotazione e quant'altro necessario per la misurazione.

 

Figura 2. Termometro digitale computerizzato ad alta sensibilità per la misura della temperatura basale. Questi dispositivi consentono di memorizzare i dati misurati e indicano quando ci si avvicina al periodo fertile.
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Molto più problematico è invece stabilire quando iniziare l'astinenza sessuale sulla base del tracciato della temperatura basale. Ciò per il semplice fatto che è impossibile prevederne in anticipo il rialzo. In sintesi, con il metodo della temperatura basale la donna non sa quando avverrà l'ovulazione, ma sa quando essa è avvenuta. Il metodo è utile quindi più per stabilire quando riprendere i rapporti sessuali dopo l'ovulazione che non quando interromperli prima dell'ovulazione.In sintesi, si tratta di un sistema più utile per le coppie che vogliono avere un figlio che non per quelle che vogliono prevenire una gravidanza.

Inconvenienti del metodo

La differenza di temperatura tra il periodo fecondo e quello non fecondo è molto piccola: se la donna non ha dormito per almeno 5-8 ore, oppure si è svegliata durante la notte, la temperatura del mattino potrebbe essere più alta del normale ed indurre in errore. Inoltre, un malessere anche lieve può far salire la temperatura basale. Infine, in alcune donne, la curva della temperatura è naturalmente irregolare e non permette di individuare con certezza il giorno dell'ovulazione. Anche per questa ragione si richiede un "periodo di apprendimento" di almeno due mesi.

Vantaggi del metodo

Il metodo non richiede l'intervento del medico, non interferisce con le funzioni fisiologiche della riproduzione o di altri organi ed apparati. Non comporta l'assunzione di ormoni o l'impianto di dispositivi chimici o meccanici. Andrebbe usato solo quando non è possibile adottare nessun altro metodo. Assai utile per le coppie che cercano una gravidanza.

 

A chi rivolgersi?

Ginecologo

La lettura dell'articolo non sostituisce il parere del medico

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